domenica 6 gennaio 2013
Citroen Survolt
La particolarità di questo modello, oltre che nel design, sta nel fatto che è l'unica auto al mondo elettrica da competizione. Finora infatti, le auto erano o a benzina, e tra queste c'erano anche quelle da competizione, o elettriche, per andare in città. Il pacco batterie agli ioni di litio pesa 300 kg, aggiunti ai restanti 780 della vettura si arriva a un peso complessivo di 1.80 kg. Molto pochi, considerando le dimensioni. La pecca è un po' nell'autonomia: andando a una velocità media di un centro abitato, l'autonomia è di 200 km e in pista, correndo veloce, non arriva a superare i 25 minuti.
I motori elettrici, uno davanti e uno dietro, vanno avviati singolarmente; entrambi offrono 150 cavalli, quindi complessivamente la Survolt eroga 300 cavalli. Trazione posteriore e assenza del servosterzo.
Il motore però è potente e l'accelerata è immediata appena si preme sull'acceleratore, senza neanche un decimo di secondo di ritardo; ovviamente non esistono le marce, quindi bisogna fare attenzione con il “gas”, accelerando gradualmente un po' alla volta. Con l'energia accumulata in frenata si ricaricano le batterie, con una tecnologia introdotta dalla Honda che sta prendendo piede in tutte le auto elettriche del mondo. L'accelerazione è ottima, passa da 0 a 100 in meno di 5 secondi, con una velocità massima di 260 km/h.
L'assetto è bilanciato e molto basso (l'altezza massima della macchina è di 1,20 m); non ci sono controlli di trazione, quindi sta al pilota la bravura nell'accelerazione, che deve sempre essere morbida, soprattutto nell'uscita in curva per non andare in testacoda. Nel complesso la trovo un'auto interessante, ma ancora da perfezionare, intanto sull'autonomia, e poi sulla guidabilità, sulla sicurezza un po' in generale.
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