giovedì 9 agosto 2012

Audi E-Tron Spyder: ibrida di classe



Auto decisamente sportiva, con trazione ibrida che utilizza una propulsione turbodiesel ed elettrico, entrerà nel mercato nel 2014. Particolarissima la linea superiore dei cristalli che scendono in linea retta obliqua verso il retro, caratteristica che si nota guardando la vettura lateralmente. Quest'auto concentra in sé tutta la filosofia Audi di oggi e domani. Piccola particolarità: il marchio posto davanti al cofano cela una presa per ricaricare i motori elettrici davanti, nonché un display che mostra il livello di ricarica della batteria e un grafico sull'autonomia elettrica dell'auto.

PRESTAZIONI
E' la prima volta che l'Audi sceglie un sei cilindri 3.0 TDI di nuova generazione montato in posizione longitudinale centrale, sovralimentato da due turbo, che arriva a una potenza di 300 CV e una coppia di 650 Nm; è un'evoluzione del 3.0 TDI della nuova Audi R8, ottimizzato per offrire 50 CV in più di potenza (come se non bastasse quella dell'attuale R8). Il cambio offre sette marce e doppia frizione. La novità principale riguarda i due motori elettrici asincroni che danno ulteriori 88 CV ed una coppia massima di 352 Nm; questi permettono alla E-Tron di viaggiare in modalità elettrica fino a 60 km/h e arrivi da 0 a 100 in 4,4 secondi; la velocità massima è di 250 km/h, ma questo non vuol dire che non possa fare di più: infatti questa velocità è limitata elettronicamente, ma può essere aumentata. I consumi sono 2,2 litri di gasolio ogni 100 km (!!!), con emissioni di 59 grammi di Co2 al km e un'autonomia di oltre 1.000 km. Il serbatoio contiene 50 litri e il peso complessivo è di 1.450 kg.

COMMENTI
Ben vengano le innovazioni che puntano all'ecologia e all'energia rinnovabile; è anche bella e particolare nella linea, anche se credo che il cupolino davanti non sia sufficientemente alto per proteggere molto da vento e quant'altro; inoltre non ho ben capito se si può coprire col tettuccio quando piove, in quanto non ci sono immagini della E-Tron col tettuccio chiuso e poi i finestrini su cui poggerebbe quest'ultimo scendono sotto l'altezza della testa del conducente e del passeggero. La domanda quindi è: come si fa se piove, nevica o d'inverno, quando fa freddo?



lunedì 6 agosto 2012

Ferrari 250 GTO




Il gioiellino Ferrari. Considerata da sempre la Ferrari per eccellenza, questo modello è nella bibbia di qualsiasi appassionato di auto d'epoca (probabilmente in copertina). Prodotta a partire dal 1957, resta tuttora una della automobili più famose di tutti i tempi. Il nome, 250, è la cilindrata di ciascun cilindro, mentre la sigla GTO significa Gran Turismo Omologata. Nella prima serie furono prodotti 36 con motore di 3.000 cc e 3 vetture con motore 4.000 cc, ovviamente adesso ognuna di queste vetture vale un capitale.

Pensata per un uso su pista, la 250 GTO è il seguito della 250 GT. Il motore non era una novità, in quanto si tratta del V12 di 3.0 cc della 250 Testa Rossa, alloggiato sul telaio della 250 GTB SWB.
Il progetto è stato iniziato da Giotto Bizzarrini, che però non ebbe il tempo di finirlo perchè fu licenziato da Enzo Ferrari in seguito a un litigio tra i due; la 250 fu ripresa da Mauro Forghieri e da Sergio Scaglietti. La carrozzeria è il risultato di un'ottima e intensa collaborazione tra questi due ingegneri, non da un designer, come verrebbe facile immaginare (e sarebbe più logico)


MOTORE
Il motore è un V12 a 60° per una cilindrata totale di 2953 cc montato in posizione longitudinale. Il rapporto di compressione è di 9,7:1, mentre la potenza massima è di 295 CV.
Nel 2006 ne è stata presentata una nuova versione modernizzata, di 6.300 cc di cilindrata, 750 CV e 680 Nm di coppia.




L'AUTO PIU COSTOSA DEL MONDO
Quest'auto detiene un record: non stiamo parlando di una semplice 250 GTO, ma di una GTO del '62, costruita a Maranello per il pilota inglese Stirling Moss; è stata venduta all'asta per 35 milioni di dollari (circa 28 milioni di euro). Moss non ha fatto in tempo a provarla, in quanto ebbe un incidente nel '62 a Goodwood che gli impedì di tornare a gareggiare (ma non morì). Il collezionista che la acquistò Craig McCaw resterà nella storia per avere in garage l'auto più costosa del mondo, quella che neanche Stirling Moss ha avuto l'onore di provare.

Giugiaro Brivido. Inconfondibile Giorgetto



Affascinante prototipo made by Giugiaro. Le linee sono belle, tese, armoniose. Un design brillante sia negli interni ke gli esterni. L'interno è molto elegante e confortevole nonostante sia un'auto sportiva, è stata fatta molta attenzione all'ergonomia in fase di progetto. Unica nota dolente sono quei due "cosi" (schermi) ai lati del volante che fanno da specchietti retrovisori. Questa soluzione mira ad eliminare gli specchietti reali, quelli esterni per conferire una forma migliore, ma allo stesso tempo da dentro sono alquanto brutti da vedere. Sarà che non ci sono abituato e sono un po più tradizionalista, amante degli specchietti reali, ma sono gusti. Se riuscivano a piazzare quei due schermi in modo più intelligente e armonioso era meglio insomma.

PRESTAZIONI
Le prestazioni: aspetto interessante e fondamentale in questo caso. La potenza massima è di 408 CV, di cui 350 forniti dal motore V6 3.0 sviluppato e prodotto dalla Volkswagen; la coppia massima è di 600 Nm. Il cambio è un innovativo 8 rapporti in grado di passare da 0 a 100 km/h in 5,8 secondi. La velocità massima è 275 km/h.Non è un mostro di potenza e prestazioni, ma piuttosto un'auto emozionante alla vista, prestante e performante, comoda e bella da vedere.

CARATTERISTICHE
Lunghezza totale di 5 metri, di cui solo il cofano è lungo più di due metri e mezzo. Come già detto, ampio uso di superfici vetrate e porte con apertura ad ali di gabbiano. C'è uno spoiler in coda, che si aziona in automatico quando si superano gli 80 km/h. I materiali utilizzati sono l'alluminio, il vetro e la fibra di cabonio. Le sospensioni anteriori sono a quadrilateri sovrapposti, mentre le posteriori multilink, tutte gestite automaticamente da un sistema di livellamento a gas.
Molta attenzione è stata prestata al comfort, dall'ingresso in auto fino agli specchietti, assenti, che sono stati sostituiti da due telecamere che proiettano le immagini nei monitor posti ai lati del volante, su cui ho già espresso le mie perplessità. Il cruscotto può ospitare un iPad.
Nota positiva è la luce: tutto l'abitacolo è illuminato dalla luce del sole che entra da tutte le parti, ma non in modo esagerato o fastidioso, grazie ai vetri scuri ottici, mentre i fanali sono illuminati a led e altre luci scorrono lungo il cofano dando luogo a un gioco particolare e molto bello.


venerdì 3 agosto 2012

Lexus LF-LC che design!


La forma è molto futuristica, di quelle a cui ci stanno abituando sempre di più le sportive di oggi, però quella di quest'auto mi piace particolarmente. Si nota anche dal video l'ispirazione a forme della natura, la quale è stata spesso musa ispiratrice di designer e architetti. Questa tendenza è nata agli inizi del '900 col movimento Arts and Crafts, i cui sostenitori affermavano che tutto ciò che ci circonda deriva dalla natura. Ovviamente in quegli anni la chiave di lettura era con più ghirigori, le linee delle piante erano più seguite, mentre adesso (fortunatamente) si tende ad estendere le forze in gioco e creare curve più tese, più aerodinamiche, non solo nei mezzi di trasporto, ma anche nei mobili e negli oggetti di tutti i giorni. Questa tendenza si è sviluppata con l'introduzione della galleria del vento, che ha reso chiaro quali sono le zone di attrito aerodinamico costringendo i designer a "limare" le forme, creare unità e senso della velocità, valore fondamentale al giorno d'oggi come non mai. 
PRODUZIONE
Dovrebbe uscire nel mercato nel 2015, stando a quanto afferma Lexus; non è un segreto che ci siano stati dei tentennii da parte della casa giapponese, ma alla fine ha confermato la messa in produzione. Presentata al salone dell'auto di Detroit nel 2011, la LF-LC presenta un design futuristico e accattivante, da vera sportiva del ventunesimo secolo, con linee curve, ma tese e uno studio dell'aerodinamica che si unisce allo stile degli ultimi modelli del marchio. Secondo fonti attendibili, la vettura entrerà in produzione a tre anni dalla data di lancio e si inserirà nel mercato delle coupè sportive, attualmente in mano ai costruttori tedeschi. Non si sa ancora quale sarà la propulsione e neanche la trasmissione, ma molto probabilmente sarà a propulsore ibrido, come dimostrano le nuove tendenze da parte dei costruttori di tutto il mondo, anche riguardo alle auto sportive sempre di più. La trazione sarà posteriore ed il motore verrà alloggiato anteriormente. L'abitacolo avrà un'impostazione 2+2; Lexus potrebbe utilizzare la stessa piattaforma dell'attuale GS, la quale garantisce ottime prestazioni di guida e un ottimo handling.

COMMENTI
Detto questo, la Lexus LF-LC è uno spettacolo. I fanali anteriori mi piacciono molto, con quei tre led potenti disposti a triangolo. Ogni dettaglio è studiato per ricordare la velocità, notare anche la forma degli specchietti retrovisori. Gli interni sono lussuosi più che sportivi, per dare la sensazione di comodità, non solo velocità pura. Velocità e bellezza a disposizione della strada. Chissà quanto costerà, siamo tutti curiosi ed ansiosi di vederla sul mercato nel 2015.



Alfa Romeo 1900: Il disco volante





L'ORIGINALE
La 1900 fu prodotta a Milano, nello storico stabilimento dell'Alfa Romeo del Portello. Ne furono prodotti in totale 17.000 esemplari tra il 1950 e il 1959.

MOTORE
Il motore è un quattro cilindri a valvole in testa con distribuzione a doppio albero; la testa è in lega di alluminio. Una particolarità interessante di quest'auto è che fu la prima Alfa ad essere dotata di scocca integrata con il telaio. L'ingegnere Giuseppe Brusso studiò un tipo di sospensioni anteriori con quadrilateri trasversali, molle ad elica e ammortizzatori telescopici, ormai diventati comuni a molte vetture. Il ponte rigido con coppia conica ipoide, molle ed ammortizzatori era collegato longitudinalmente al telaio tramite due puntoni in lega di alluminio, i quali applicavano al telaio delle spinte anticoricanti in curva.


IL NUOVO CONCEPT
Il 6 marzo 2012 viene presentata la nuova Disco Volante al salone di Ginevra. La nova versione è prodotta nello stabilimento milanese Carrozzeria Touring Superleggera, è una coupè a due posti dal profilo aerodinamico, il cofano molto allungato, i passaruota posteriori bombati e pneumatici in equilibrio con la carrozzeria che li ospita. La lavorazione è completamente artigianale, e sicuramente è anche per quello che il costo è incredibilmente (troppo) alto: quasi 600.000 euro. Inoltre la produzione è limitata a un massimo di 20 esemplari. Il telaio, completamente in fibra di carbonio, è quello dell'Alfa Romeo 8C Competizione. Il motore è un V8 da 4.700 cc che eroga 450 cavalli, accompagnato da un cambio sequenziale elettro-attuato a 6 marce.


mercoledì 1 agosto 2012

Audi R8: la più sportiva delle Audi





La punta di diamante in casa Audi si è rinnovata! Esatto, il 2012 presenta una versione della R8 restyled, intanto modificando la parte davanti dell'auto, dove si nota la calandra single frame con gli angoli superiori raccordati, fanali con fari a led e paraurti rivisto. Il motore è un potentissimo V10 plus da 550 cavalli, dotato del cambio S tronic a sette marce a doppia frizione. Da questo modello infatti hanno detto addio al precedente robotizzato R-Tronic Graziano. Le dimensioni non hanno subito particolari variazioni, mentre in dietro è stato rivisto con nuove luci delle frecce, a led che si accendono in progressione per rendere più immediata la lettura del segnale di svolta.

LUCI E COLORI
La nuova Audi R8 propone la calandra anteriore in nero lucido. Lo splitter frontale in carbonio non è di serie, tranne sulla R8 V10 Plus. Il vano motore è illuminato con luci a led, mentre il diffusore di coda è esteso nella parte alta della coda.
I colori disponibili sono: due pastello (Ibis White e Brilliant Red), quattro metallizzati e cinque perlati; la verniciatura opaca è disponibile solo sulla R8 V10 Plus.

TELAIO
Il telaio della Audi R8 utilizza la tecnologia ASF (Audi Space Frame) in alluminio, per un peso di 210 kg, che fa arrivare l'auto a un peso complessivo di 1620 kg. I sedili sono leggerissimi in fibra di vetro, i cerchioni ultraleggeri e dischi dei freni carboceramici. Il tettuccio con struttura in lega di alluminio e magnesio si apre in 20 secondi; nel sottoscocca sono presenti delle prese d'aria per ottimizzare ulteriormente l'aerodinamica.


MOTORE
Il motore è posto dietro l'abitacolo e messo in posizione longitudinale. Si tratta di un V8 di cilindrata 4.2 FSI a benzina, per una potenza di 550 CV a 7800 giri/min e 430 Nm di coppia. Raggiunge una velocità massima di 300 km/h e passa da 0 a 100 km/h in 4,6 secondi. Telaio e carrozzeria in ergal materiale utilizzato anche per i telai della R8 Sport nei campionati di Le Mans e LMS. La trazione è a quattro ruote motrici che privilegia l'asse posteriore, dove si concentra il 65% della potenza totale, per lasciare all'anteriore il 35%. Il cambio è manuale o semi-automatico su richiesta.

Lotus Exige S: grinta e leggerezza




Da poco completato il primo prototipo della nuova Exige S, rinnovata nell'estetica e nelle prestazioni. Il motore è un V6 di 3.5 litri a compressione volumetrica, il quale eroga 350 cavalli. La produzione era stata sospesa a causa della cessione del gruppo Proton al nuovo proprietario DRB-Hicom, ma apparte questo piccolo inconveniente, è stata ripresa e oggi produce ad un ritmo di 44 vetture a settimana.



MOTORE
Grazie al V6 con compressore volumetrico ereditato dalla Evora, sono aumentati i cavalli e la coppia è salita a 400 Nm. Il peso è leggermente superiore alla 4 cilindri, ma resta comunque molto basso: solo 1.100 kg, circa 3 kg per ogni cavallo di potenza. Ciò le garantisce di arrivare a 270 km/h di punta, con un'accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,8 secondi; queste caratteristiche, oltre all'aerodinamica, mettono la Exige S nei primi posti trale super car.

CARATTERISTICHE
La meccanica è enfatizzata da nuovi dettagli come lo splitter anteriore e lo spoiler posteriore dal design innovativo. Per quanto riguarda l'abitacolo è disponibile il pacchetto Premium (un optional che costa 2.525 euro), più orientato al comfort, fermo restando che resta una macchina piccola e bassa, e un pacchetto Premium Sport (a 1.920 euro), che punta più sulla performance di guida. Gli pneumatici utilizzati sono i Pirelli P-Zero Corsa; è provvista anche un sistema di controllo di stabilità denominato Lotus DPM, che è l'acronimo di Dynamic Performance Management, che può essere impostato in modalità Touring, Sport o spento.
Esiste anche come optional il pacchetto race che, come suggerisce il nome stesso, è per chi non si accontenta delle prestazioni del modello di serie; con l'aggiunta di 2.525 euro al tutto abbiamo una quarta impostazione di guida, che ottimizza l'accelerazione, l'ingresso in curva e le sospensioni.
 Il prezzo dell'auto nella versione base è di 71.900 euro.

COMMENTI
Questa macchina sembra un go-kart e la sensazione di guida è simile ad essere a corpo libero e di poter fare quello che si vuole con agilità, stabilità e rapidità incredibili. Il prezzo non è neanche eccessivo, anche se credo che i consumi siano belli sostanziosi. Però è ideale per divertirsi, anche se l'assetto è prettamente sportivo, quindi scordatevi la comodità e lo spazio.

Ferrari Dino 246

Questo post vuole mostrare la differenza negli anni di uno stesso modello di auto. Userò un classico come la Ferrari Dino per far vedere come cambia l'idea di bellezza negli anni. Il primo modello, a meno che voi non siate over 50, vi sembrerà piuttosto brutto, mentre l'ultimo (quella nera) molto più gradevole. Questo pensiero è inverso alle persone che hanno vissuto negli anni '70.  Personalmente trovo interessante questa evoluzione culturale popolare. La seconda secondo me è la via di mezzo giusta tra classico e nuovo. Stupenda!

STORIA
Venne prodotta tra il 1969 e il 1973, in due versioni, coupè e spyder. La carrozzeria fu disegnata da Aldo Bovarone, designer per Pininfarina. Il motore è un V6 di 65° posizionato dietro in posizione trasversale, era il primo motore V6 montato su una Ferrari, che ha sempre preferito il V12; per questo motivo era soprannominata una baby Ferrari; non lasciatevi trarre in inganno però: aveva delle prestazioni invidiabili  e infatti ebbe un enorme successo, tanto che ne furono prodotti 3.500 esemplari.
Quest'auto deriva dalla 206, ma si differenziava da quest'ultima per la cilindrata maggiorata a 2,4 litri, inoltre aveva la carrozzeria in acciaio invece che alluminio, in questo modo era più pesante, ma senza risentire di questo aumento di peso per via del parallelo aumento della potenza del motore.
Prima uscì la versione coperta; la versione decapottabile venne prodotta solo dal 1972. Cessò di essere prodotta nel '73, anno in cui venne sostituita dalla Dino GT4, disegnata da Bertone.

Poco fa è stata creata dal designer Ugur Sahin una concept car che prende spunto dalla Dino, ma molto più moderna e priva di spigoli vivi. In linea con il design Ferrari moderno, la trovo un bellissimo progetto; ovviamente per ora si tratta solo di un disegno a computer, chissà se la realizzeranno sul serio prima o poi. A me piacerebbe molto, la trovo molto, mooolto bella. Incrociamo le dita...

Maserati Ghibli Spyder



Giorgetto Giugiaro: considerato da tutti il miglior designer di auto di tutti i tempi. Questo è un omaggio a lui.

STORIA
Quest'auto esce per la prima volta nel 1967 ed è provvista di un motore V8 di 4,7 litri in grado di erogare 330 CV, alimentato da quattro carburatori. Passa da 0 a 100 km/h in 6,8 secondi e la velocità massima è di 270 km/h. Il cambio era in due versioni: o il manuale a cinque marce, oppure automatico a tre rapporti. Una particolarità di questo modello è la particolare scelta dei serbatoi: infatti sono due, o meglio, è uno ma diviso in due metà, e il conducente può scegliere da quale metà far alimentare il motore. Particolari e caratteristici delle auto sportive anni '70 sono i fari a scomparsa e i cerchi in lega, ormai presenti in tutte le auto di oggi, ma meno in quelle dell'epoca.
Nel 1969 venne presentata la Ghibli Spider in una produzione esclusiva, che consisteva in soli 125 esemplari, contro i 1.100 della versione coupè.
Sempre nel '69 uscì la Ghibli SS, prodotta in soli 25 esemplari e ricercatissima dai collezionisti. Era spinta dal nuovo V8 a carter secco di 4,9 litri, per la bellezza di 335 cavalli, solo cinque in più della originale, ma che gli consentono di arrivare a 280 km/h di punta. Oltre alle prestazioni sportive, la SS offre anche il lusso del piantone dello sterzo regolabile, il bloccasterzo, sedili in pelle reclinabili con poggiatesta, finestrini oscurati con alzacristalli elettrici e aria condizionata.
DESIGN
Disegnata dal maestro Giorgetto Giugiaro e caratteristica per il suo frontale basso e a punta, ebbe un ottimo successo, più delle rivali quali la Ferrari Daytona e la Lamborghini Miura (anche se questa era ancora più ambita, ma un po' più costosa, inoltre riscontrava qualche problema durante le soste, in quanto tendeva ad incendiarsi; risolti questi problemi sarebbe stata un'ottima sfida tra le due). Al contrario del cofano, il posteriore era più alto, per motivi aerodinamici, ma anche funzionali.





Futuristica Audi D7

Nuova concept car della Audi, sembra ispirato al film "Tron Legacy". Non a caso è stata creata da uno studente Iraniano, Quindi giovane, molto influenzato da questa visione futuristica del design.
Sportiva fino all'ultimo, è progettata per funzionare con un motore elettrico posizionato all'interno del cofano. Comunque è molto elegante, anche se si differenzia un pò dalle Audi di oggi per la lunghezza del muso e la piccolezza dell'abitacolo. Audi ci ha abituato ad abitacoli ben piu grandi e cofani, anche se lunghi, non così tanto.
Peccato non vedere gli interni, sarei curioso di vedere com'è l'abitacolo e le soluzioni trovate per quanto riguarda l'abitabilità della macchina. Spero che il giovane designer ci abbia pensato, sennò sarebbe un vero peccato, no?

PERPLESSITA'
Ovviamente molti utenti saranno perplessi alla vista di quest'auto e si faranno domande del tipo "come si apre il cofano, che sembra un tutt'uno con la carrozzeria?" o "quelle luci sono i fanali? e le frecce?" Tutte queste domande sono lecite e me le faccio anche io, non avendo a disposizione molte informazioni in merito. Tuttavia è un bene che ci si stia muovendo su questo tipo di forme, soprattutto che i giovani si cimentino sempre piu su questo tipo di futuro. Per adesso è ancora presto per criticare un progetto del genere, in quanto è piu che comprensibile che non sia tutto sviluppato a puntino, ma l'intenzione è buona e l'auto è decisamente bella!

Spaziale Saab Phoenix


Concept car ultimo capolavoro di Jason Castriota che rappresenta la rinascita della Saab dotata di un sistema di propulsione ibrido che consente di ottenere una trazione integrale, tramite un nuovo sistema di trasmissione utilizzato anche da altre case come Peugeot, Land Rover e Volvo.
Lo stile riprende il passato storico della Saab, nata come casa aeronautica, da cui la nuova Phoenix ha preso la linea filante e quella particolare ala che scorre lungo le fiancate fino al retro, le quali canalizzano il flusso d'aria e lo indirizzano verso il retro, che è tronco. Le portiere si aprono ad ali di gabbiano senza maniglie.


CARATTERISTICHE TECNICHE
Il sistema a propulsione ibrido comprende un motore 4 cilindri 1.6 turbo a benzina in grado di sviluppare 200 cavalli, posizionato trasversalmente con fasatura e alzata delle valvole variabili, sistema start/stop e cambio manuale a sei rapporti. Oltre al motore principale c'è un motore elettrico da 25 Kw alimentato da batterie al litio-ioni da 1,1 Kw collocato sotto il bagagliaio, che viene ricaricato con l'energia recuperata in frenata, quindi senza bisogno di ricaricarlo con prese elettriche alle stazioni di servizio (di solito per ricaricare un motore elettrico ci vuole almeno mezz'ora). Questi due motori funzionano simultaneamente e sono regolabili tramite pulsanti nel display touchscreen del sistema Saab Iqon, basato sul sistema operativo Google Android, tramite il quale si possono scegliere i programmi di marcia tra le modalità “Eco-mode”, che è quella più tranquilla e più economica come consumi, “Traction-mode”, per una maggiore aderenza su terreni impegnativi e “Sport-mode”, la modalità più performante, per divertirsi al massimo.
La Saab Phoenix ha un'accelerazione che passa da 0 a 100 km/h in 5,9 secondi, con una velocità di punta pari a 250 km/h; ma il punto forte di quest'auto sono i consumi: appena 5 litri ogni 100 km, ed emissioni di CO2 di 19 g/km. Abbastanza poco, considerando le prestazioni del mezzo.

COMENTI
Mi piace l'idea dell'accumulo dell'energia in frenata, anche se sarebbe bello sapere da quando sarà disponibile e quanto costerà, in modo da farsi un'idea se sia una cosa fattibile oppure oltre le possibilità della maggior parte dei consumatori. Sarebbe bello se non costasse più di 90.000 euro, anche perchè non è un mostro di potenza e velocità, e neanche magica nei consumi: sono ridotti, si, ma neanche troppo. Come design è molto bella e decisamente particolare, ottima l'idea di dotarla di u avanzatissimo computer di bordo basato su una piattaforma in sempre più rapida espansione che è già al primo posto come sistema operativo su smartphone e tablet.




Fantastica Lamborghini Miura

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Non poteva mancare in un blog che si rispetti questa magnifica creatura, che fu ideata tra il 1966 e il 1973 da cinque ragazzi.. tutti under 30!!. Fino alla fine degli anni '70 era considerata l'auto più veloce al mondo.
Era innovativa sotto molti aspetti, primo tra tutti la configurazione centrale del motore. All'epoca già la Ford GT40 e la Ferrari 250 LM avevano il motore centrale, ma nel caso di queste ultime era montato in posizione longitudinale, mentre nella Miura era montato trasversalmente e posizionato tra l'abitacolo e l'assale posteriore; da quel momento in poi molte granturismo stradali adottarono il motore posteriore trasversale.

STORIA
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La storia della Miura nasce nel 1965, quando toccò a Bertone allestire una carrozzeria disegnata in tempi strettissimi dallo stilista, allora giovanissimo, Marcello Gandini. Venne presentata al salone dell'auto di Ginevra nel '66 e riscosse un successo senza precedenti, tant'è che segnò un salto di stile rispetto a tutte le altre auto del tempo, mostrandosi di un'altra epoca e dando inizio ad una nuova epoca. Della prima serie ne furono prodotti solo 275 esemplari, poi nel 1969 ne venne prodotta una nuova versione, la Miura S, la quale montava un motore da 276 Kw, prodotta in 338 esemplari. Nel 1971 venne presentata l'ultima versione, la SV, dotata di un motore da 287 Kw e prodotta in soli 150 esemplari, facendo arrivare a 700 gli esemplari totali della Miura; Il motore era un V12 di 3,9 litri realizzato da Giotto Bizzarrini

lamborghini_miura_2Purtroppo la perfezione non esiste, e non fa eccezione la Miura, che aveva il problema che durante le soste, quando il motore rimaneva al minimo per un certo periodo di tempo si creava un ristagno di benzina che poi poteva incendiarsi quando si accelerava nuovamente. La soluzione fu trovata da un ingegnere della Lamborghini, che operò una modifica al carburatore creando un circuito di recupero del carburante. Il serbatoio era posizionato nella parte anteriore della vettura, facendo sì che più si svuotava e più si alleggeriva l'anteriore, rendendo più difficoltosa la stabilità e la gestione dell'auto. Altra particolarità erano le portiere, che quando si aprivano conferivano alla macchina una forma simile a quella delle corna di un toro.

Una versione particolare e unica della Miura SV, la Jota, è stata ordinata dal pilota Bob Wallace. Era una versione per le competizioni, con 4 freni a disco autoventilanti, differenziale autobloccante e potenza di ben 440 CV. L'esemplare era unico, ma purtroppo fu distrutto in un tragico incidente.

CURIOSITA'
La Miura fu l'auto più ambita dai VIP dell'epoca, tant'è vero che Nicolas Cage ne comprò una all'asta per la modica cifra di 490.000 dollari.