Grazie a Pinin e Sergio Farina, che
parcheggiarono un'Alfa Romeo Sport 2500 e una Lancia Aprilia davanti
al salone dell'automobile di Parigi, nel 1946, si accesero i
riflettori sulla nuova scuola italianadello stile automobilistico,
che passò in primo piano a livello mondiale, già nel 1947con la
creazione della Cisitalia 202: una svolta rivoluzionaria
nell'evoluzione dell'automobile sportiva, tanto che dopo essere stata
esposta nel 1951 al MoMA di New York nella mostra "8
Automobiles", fu definita da Arthur Drexler "scultura in
movimento" e in seguito fu la prima vettura al mondo ad essere
perennemente esposta nello stesso museo. Pininfarina fece entrare a
pieno titolo l'automobile nel regno dell'arte e la carrozzeria in
quello dell'industria.
In tal caso è emblematica l'attività
parallela Pininfarina-Bertone, che, iniziate le produzioni di piccola
serie, si avviarono negli anni '50 a costruire centri stile
all'avanguardia e complessi industriali per la produzione di nicchia
di auto. Ambedue i carrozzieri compiono, dopo piccole produzioni come
la Maserati A6 e la Lancia Aurelia B24, la SIATA Amica e la Lancia
Aurelia B15, il salto di qualità nel 1954 con il design e la
produzione della Alfa Romeo Giulietta Spider e Sprint. Poi si
ricordano le varie Lancia, Flaminia in testa, la Fiat 124 Spider,
l'Alfa Romo Duetto, la Fiat Dino Spider, Dino Coupè e X1/9. E' il
trionfo del made in Italy, fatto di felice connubio tra creatività e
realizzazione seriale. E come non ricordare le collaborazioni dei due
marchi con Ferrari e Lamborghini? Ci vorrebbero dei libri per
trattare la quantità innumerevole di capolavori nati nel corso degli
anni.


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