venerdì 14 dicembre 2012
De Tomaso Mangusta: l'unica capace di battere il Cobra
La De Tomaso Mangusta è la prima vettura stradale della casa automobilistica modenese di Alejandro De Tomaso. Infatti le auto precedenti erano tutte progettate per le gare su pista, come la Vallelunga. Anche la Mangusta all'inizio doveva essere per la pista: nel 1965 fu realizzato un prototipo denominato “progetto P70” e presentato a Shelby sperando che la vettura venisse presa in considerazione dal team e sostituisse la Lang Cooper nella gare nordamericane; ma Shelby si dedicò alla realizzazione della Ford GT40, di conseguenza ad Alejandro restarono due possibiità: o mettere da parte tutto o modificare il progetto e renderla un'auto stradale per diventare concorrente di Lamborghini e Ferrari.
La P70 fu ingegnerizzata, modificata e finalmente messa in produzione dal 1967 al '71 col nome di Mangusta, chiara provocazione al marchio Shelby, in quanto l'animale mangusta è l'unico in grado di combattere e fronteggiare il cobra, che è il simbolo della Casa Shelby.
La carrozzeria fu disegnata da Giorgetto Giugiaro, uno dei più grandi designer di automobili di sempre, insieme a Raymond Loewy. Il disegno era riciclato da un vecchio progetto scartato dalla Iso Rivolta e adattato al telaio della Mangusta
Il telaio era un monotrave in alluminio come quello della Vallelunga, con motore centrale posteriore, classico delle auto da competizione di quegli anni. Altre chicche erano le sospensioni indipendenti sulle ruote, freni a quattro dischi a circuito sdoppiato e ruote in magnesio
Il motore era un potente Ford V8 da 4.7 litri di cilindrata, elaborato da De Tomaso, che arrivava a 306 cavalli, rivestito da una carrozzeria con portiere molto particolari, con apertura ad ali di gabbiano, soluzione che non fu molto azzeccata, in quanto il peso era sbilanciato al 68% sul retrotreno a discapito della stabilità. Tuttavia l'eccelente rapporto peso-potenza le permetteva di sfidare la magnifica, stupenda Lamborghini Miura.
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