mercoledì 9 gennaio 2013
Storia della Lancia (II° parte)
Durante la prima guerra mondiale, Lancia brevetta il motore a V stretto che deriva dall'esigenza di dotare gli aerei di motori grossi e potenti ma con un limitato ingombro frontale rispetto ai classici motori stellari. Dopo la guerra, l'idea viene elaborata prima nel grandioso 12 cilindri di ben 7.837 cc di cilindrata destinato a una super Lancia rimasta però un prototipo.
Il motore a V stretto con testa unica nella versione 4 cilindri è una delle meraviglie dell'auto capolavoro di Lancia, la Lambda del 1922, che verrà prodotta fino al 1931 per un totale di 12.500 esemplari.
E' con la Lambda che inizia a collaborare con Lancia il tecnico Battista Falchetto, uno dei più geniali nella storia dell'automobile italiana, capace soprattutto di dare forma alla intuizioni del "capo". Per la sospensione anteriore Falchetto propose ben 14 soluzioni possibili, tra cui venne scelta quella oggi ben nota.
Nel 1933 nasce il modello Augusta, che propone una vettura piccola ma di lusso (con la carrozzeria portante integrale, cioè a berlina chiusa). A questo modello fanno seguito la Ardea, poi la Appia, la Fulvia a trazione anteriore e la Ypsilon.
L'Aprilia, presentata ai saloni di Londra e Parigi nel 1936, è stata l'ultima creatura di Vincenzo Lancia, che morì per un attacco di cuore il 15 febbraio 1937. Il motore dell'Aprilia, di 1.351 cc era sempre del tipo a V strettoe testa unica, ma con camere di combustione emisferiche, il che aveva richiesto un nuovo sistema di distribuzione brevettato. La forma della carrozzeria era stata studiata con la collaborazione del Politecnico di Torino e ne era risultato un coefficiente Cx di 0,47, il più basso tra le auto da turismo.
Dopo la guerra nasce l'Aurelia con l'innovativo motore a 6 cilindri, questa volta a V allargato a 60° ed è un altro successo.
Nel 1955 la famiglia Lancia vendette il pacchetto azionario a Fiat, poi la ripresa, lenta ma sempre in crescendo fino a oggi, grazie ai successi sportivi del gran turismo con vetture come la Fulvia Coupè, la Stratos, la Rally 037, la Delta HF 4WD, che dominano le competizioni dal '72 al '92 conquistando ben 11 campionati del mondo.
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